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Heroes – 4×19 – Brave New World

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E così, un’altra stagione di Heroes giunge al termine. La quinta stagione non è ancora stata confermata, ma temo che non ce ne libereremo così facilmente.

Ci ho messo un po’ ad iniziare questa recensione, perchè ultimamente c’è davvero poco da dire su questa serie, che ormai sfugge ad ogni logica e ad ogni accenno di continuity, che è talmente piena di personaggi principali e semi principali da aver perso il conto da tempo.

Per non parlare poi dei repentini cambi di opinione, di schieramento e di carattere dei vari personaggi, così improvvisi da farmi girare violentemente la testa.

Prendiamo Sylar (il mio amato Sylar, sigh). Ho davvero perso il conto di quante volte è cambiato il personaggio: sono cattivo, no sono buono, sono cattivo ma sono un Petrelli, ma no non sono davvero un Petrelli, dai! facciamo che divento Nathan così corono il mio sogno di essere un Petrelli, ho una crisi di identità, no è tutto passato, voglio perdere tutti i poteri, ehi no! non è vero! li voglio usare per fare del bene! Non gira anche a voi la testa?
A ‘sto giro, comunque, Sylar è buono. Just for the record.

Claire vuole essere normale, no vuole usare i suoi poteri per salvare il mondo, no vuole essere solo una cheerleader, odia suo padre, no lo ama più di ogni altra cosa al mondo, sa che i suoi consigli sono sempre per il meglio ma in fondo anche chi se ne frega.
Sempre per la cronaca, Claire è la solita adolescente fastidiosa (e immortale, ahimè).

Non andrò avanti con questa lista della spesa, anche perchè sto ridendo come una matta e se non la smetto non finirò mai questo articolo. Passiamo oltre.

Udite udite! Charlie è tornata. Solo che ha tipo 90 anni ed è anche diventata nonna. Ah, già, e sta morendo un’altra volta. Interpretata da una K Callan che somiglia in maniera impressionante a Jayma Mays, Charlie racconta a Hiro come,  nel momento in cui è scomparsa dai nostri schermi, si è ritrovata nella Milwakee del 1944, e si è poi rifatta una vita e una famiglia. Alla proposta, come al solito estremamente egoista, di Hiro di tornare indietro al 1944 e salvarla, Charlie giustamente rifiuta: dovrebbe forse rinunciare alla stupenda famiglia che si è creata per stare con un idiota come Hiro? Ok, forse le parole non erano proprio-proprio queste, ma il concetto alla base è chiaro. Va beh, insomma, almeno da questo punto di vista abbiamo avuto una sorta di chiusura, e siamo tranquilli che Charlie non è stata imprigionata nel limbo delle fidanzate perse nel tempo con Caitlin.

Capitolo “come ci liberiamo del cattivone della stagione?”. Samuel vuole dimostrare al mondo come le persone con delle abilities siano le più fighe di tutti: peccato però che il suo modo di dimostrarlo sia quello di uccidere, con i poteri sia chiaro, tutte le persone accorse a vedere il suo mega spettacolo. E a questo punto entra in scena Claire con il suo diabolico piano. *Marta si prende una pausa per andare a ridere fortissimo*
Ehm mi ricompongo. Dicevo, il piano diabolico di Claire. Siccome Samuel diventa più forte più heroes ha intorno, bisogna allontanarsi tutti così che il cattivone perda i suoi poteri. Certo, come no.
Peccato che pochi episodi prima Samuel avesse raso al suolo una città senza aver nessun altro hero intorno. E peccato che nonostante l’evacuazione, intorno a Samuel siano rimasti comunque Peter, Sylar e Claire, che mi pare che di potere ne abbiano da vendere. Ma evidentemente agli autori questo non è venuto in mente, e quindi mi hanno lasciata lì a ridere sempre più forte mentre la nana bionda portava via i rimanenti circensi, con l’aiuto di Hiro, a sua volta potenziato da Ando (ehi! menzione d’onore agli autori, si sono ricordati dei poteri di Ando! Io me ne ero scordata, visto quanto tempo è passato dall’ultima volta che sono stati anche solo menzionati), che teletrasporta tutti quanti lontano lontano, e contemporaneamente i poteri di Samuel diminuivano sensibilmente, fino a lasciarlo impotente e in balia della polizia.

Ma siccome il cliffhangerone di fine stagione ce lo dovevano piazzare, non è certo finita qui. In preda ad una crisi ormonale caratteristica degli adolescenti fastidiosi, Claire decide che deve andare, ancora una volta, contro i consigli del padre, e ci regala l’ennesimo “My name is Claire Bennet, and this is attempt number… I think I lost count”, stavolta davanti alle telecamere della stampa americana.
Ehi, l’ultimo che ci aveva provato si era beccato una pallottola, magari stavolta ci va bene!

Una stellina e mezzo, sia all’episodio che alla stagione. E sia chiaro che sono tutte per Zachary Quinto e Robert Knepper!

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